Fondazione Paola Frassi | Paola A. E. Frassi
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Paola A. E. Frassi

Coraggiosa, solare, autoironica, amava le cose belle dell’esistenza, l’arte, i viaggi, la cura dei fiori, la libertà, viaggiare sulle vecchie Vespe con i capelli al vento. In università era apprezzata docente, autorevole e sempre disponibile.
Nata a Milano il 1 gennaio 1966, Paola Frassi si laure a 23 anni in Giurisprudenza alla Statale con una tesi dal titolo “Il marchio celebre”. Bruciò le tappe della carriera universitaria diventando a soli 37 anni professore ordinario di Diritto industriale in Statale.
Fu senza dubbio una delle figure di assoluta importanza nel panorama italiano in tema di diritto d’autore, argomento sul quale pubblicò un’importante monografia, punto di riferimento per ricercatori e professionisti della materia. Sulle più importanti riviste scientifiche Paola pubblicA? numerosissimi articoli e note a sentenza in materia di diritto da’ autore, marchi, brevetti. Coautrice del “Codice di diritto industriale”, edito nel 2007 da Giuffré, e co-editor di “Italian Intellectual Property”, la prima rivista italiana in lingua inglese del settore, accanto all’insegnamento Paola svolse un brillante percorso come avvocato e fu una dei fondatori della sede italiana di Bird&Bird, noto studio legale internazionale.
Nel 1993, durante una festa in casa di amici a Milano, conobbe Paolo Gambarini, laureato in Economia alla Bocconi, che allora viveva a Londra e lavorava per banche d’affari. Un autentico colpo di fulmine. Non si lasciarono piA?. Nel 1995 si sposarono a Londra e il marito trasferì la propria attività a Milano (si occupa di investimenti in piccole e medie imprese).
Da allora Paola in famiglia venne chiamata col soprannome di Musa. Nacquero gli adorati Pietro e Ludovica, che hanno rispettivamente 12 e 10 anni.
“I nostri figli sono l’esatta copia di Musa, sempre molto presente nella loro vita nonostante gli impegni di lavoro – spiega il marito -. A Pietro e Ludovica non dico di farsi forza, perché hanno già impresso nel cuore il coraggio, grande dono della mamma. Chiedo a loro di piangere tutte le volte che vorranno per trasformare il dolore in energia vitale. Piangeremo insieme, singhiozzando come abbiamo fatto dandole l’estrema carezza. Così godremo dei doni della vita, uniti come sempre per sempre.”
Determinata, piena di vita, Paola è stata impegnata fino all’ultimo a seguire tesi e a lavorare, esempio straordinario di dedizione, una tigre che strenuamente ha accettato di combattere la sfida del destino.
Manzoni Franco
Pagina 8 (8 dicembre 2009)  Corriere della Sera